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Trattativa riservata
Castello in vendita a Arezzo (AR) arezzo
Dettagli principale dell'immobile
Tipologia: Castello
Contratto: vendita
Riferimento: castello arezzo
Stato al Rogito:
Locali: 46
Superficie (m2): 3000
Bagni: -
Riscaldamento:
Cucina:
Garage:
Balcone: No
Giardino: Privato
Ascensore:
Classe Energetica: Coefficiente kWh/m²
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Descrizione
Il Castello medievale risalente all\'anno mille. il fortilizio e\' citato da leonardo da vinci nella mappa della valdichiana del codice atlantico. la superficie del castello di policiano si sviluppa su tre livelli, ha 46 stanze, due importanti saloni con altezza di 8 metri, pavimenti originali in cotto e infissi originali. in ogni stanza e\' presente un caminetto. al piano terra, adiacente la corte interna (delimitata quest\'ultima da un suggestivo loggiato) si trova la piccola cappella in passato ad uso esclusivo degli abitanti del castello. con affaccio sulla corte anche l\'antico mastio, la parte piu\' antica del castello, con mura spesse oltre 2 metri e l\'affascinante sala delle armi con una meravigliosa volta a \"botte\". in uso all\'immobile anche la canonica dell\'antica chiesa di policiano. il castello ha subito negli anni interventi per la messa in sicurezza della struttura i quali non hanno compromesso quell\'atmosfera di antico che ancora oggi si respira all\'interno dell\'edificio. questo ha consentito di avere oggi un immobile di interesse storico completo non avendo subito trasformazioni che ne hanno stravolto l\'antica essenza. l\'immobile e\' tutelato dal ministero dei beni culturali per il suo indiscusso interesse storico, artistico e architettonico, come del resto il parco che lo circonda. alberi secolari, uliveto e terreno boschivo in parte seminativo per circa 18 ettari, circondano l\'edificio. una spettacolare vista dal lago trasimento, al monte amiata, alle colline di arezzo e\' godibile dal giardino antistante la facciata sud. una vera oasi a pochi chilometri da cortona, da arezzo e dalle maggiori citta\' di interesse storico della toscana. un oggetto per intenditori, destinato a divenire residenza di lusso o esclusivo chateau relais. e\' esistente un progetto di recupero interno gia\' approvato dalla soprintendenza ai beni culturali. il castello di policiano e\' stato oggetto di pubblicazioni e di tesi di laurea proprio per la sua importanza assunta nei secoli. Storia: Il castello di Policiano è menzionato per la prima volta nel 963 dC, quando l\'imperatore Ottone I conferma tutti i beni appartenenti alla Canonica di Arezzo, concessione delle ultime donazioni, comprese la Corte di Policiano e dintorni. La proprietà fu donata nel 963 dC alla canonica di Arezzo e faceva parte del \"Goaldemania\" (o Waldemannia), che era una zona boscosa gestita e controllata da Waldemannus, sovrintendente reale del fisco lombardo. Tuttavia nel 1012 dC, Policiano è stato citato in uno scambio di terre tra il monastero di S.Fiora e Ugo di Ugone di Azzi (una potente famiglia di Arezzo e di origine longobarda) Nel 1040 Pietro di Eriberto della famiglia Azzi donó numerosi possedimenti a Gualdrada, sua futura moglie, tra i quali la Corte e castello di Policiano. Nel 1044 il feudo passó a Uguccione Marchesi del Monte di Santa Maria, nominato marchese di Toscana e vicario imperiale della città di Arezzo da Carlo Magno. Questa famiglia di Franco-Ripuaria Orgin, molto potente dal secolo IX al XIV secolo, come mostrato nei numerosi diplomi imperiali, possedette numerosi castelli nelle province di Arezzo e Cortona, tra cui il \"Castrum Marchionis\" dove oggi sorge il casato dei Medici, la Fortezza di Arezzo. Nel 1079 la contessa Sofia, moglie del conte Alberto, vendette la parte quarta della Corte e del Castello di Policiano, insieme alla vicina chiesa di San Lorenzo alla Chiesa di Arezzo. Nel 1084 la contessa Adalegita, il conte Ugo e il conte Enrico promise, alla Canonica di Arezzo, la proprietà libera e la protezione della corte e del castello di Policiano. Il documento più interessante è datato 15 Marzo, 1265, in cui Guglielmo degli Ubertini, vescovo di Arezzo, fu eletto dalla sua Chiesa in Potesta\' di Policiano e ricevette giuramento di obbedienza e di fedeltà da 54 uomini del Castello. Il successore di Guglielmino, Guido Tarlati, proseguì e consolidó la politica espansionistica della Diocesi che portó adun lungo periodo di pace e prosperità. Nel 1327, la morte di Pietramala definì la fine della Repubblica, che culminó nel 1337, con la vendita di Arezzo dal Pir Sacconi Tarlati ai Fiorentini. Due anni prima, nel 1335, il Castello di Policiano fu distrutto da Perugia in una battaglia contro Arezzo. Testimonianza di questo evento fu Sir Bartolomeo di Gorello, un poeta XIV secolo di Arezzo, che ne parla nel suo libro \"Cronaca Aretina\". Per un lungo periodo di tempo il castello fu utilizzato come ospedale che riceveva i viaggiatori diretti a Roma, poi nel XV secolo il castello di Policiano divenne di proprietà della famiglia Capponi di Firenze. Attualmente la veste d\'armi di Capponi puó essere ammirata sulle antiche mura del Castello, tuttavia è ancora un mistero come questa famiglia ottenne la proprietà del castello fino al secolo XIX. Dal 1833, sotto la proprietà del marchese Gino Capponi, il Castello fu trasformato in una tenuta agricola perdendo la sua importanza strategica, aumentando quindi l\'aspetto rurale della città che la separava da tutte le implicazioni nel settore militare. Tutto questo è stato possibile a causa delle distanze ottenute dal Fossombroni in quel periodo in Valdichiana. Nel 1876 il Castello e tante altre tenute nelle vicinanze divennero di proprietà, per via ereditaria, della famiglia Chigi Saracini di Siena. Nel 1910 tutti gli immobili di proprietà Chigi Saracini furono rilevate da Sidney Mary Hertz del Barbolani di Montauto che trasformó il Castello in una casa colonica, ristrutturandola con lo stile architettonico di quel periodo. Attualmente è possibile ammirare una bella torre e pianta circolare sul lato sud dell\'edificio. Non vi è alcun dubbio che Arezzo fu una zona di transito per Leonardo nei primi del cinquecento e il periodo romano (1513-1516). In particolare Leonardo studió quest\'area per i progetti idrografici relativi ai giochi di terra della Val di Chiana (circa 1502) e il fiume Arno. E \'anche probabile che Leonardo era interessato a conoscere l\'arte e l\'architettura della zona, come i capolavori del pittore Piero della Francesca ad Arezzo e Sansepolcro e, inoltre, per motivi strategici sotto l\'assegnazione di Cesare Borgia (Figlio del Papa Alessandro VI, l\'uomo di guerra, spesso considerato una minaccia per Firenze), per il quale fu nominato con il titolo di \"Amato e Carissimo Ingegnere Architetto Famiglia e generale\" a partire dal gennaio 1502. CLASSE ENERGETICA: G 290 kWh/m2 a
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